La stampa 3D ha compiuto dei notevoli passi avanti rispetto alla sua introduzione negli anni ’80, facendo in poco tempo ingresso sul mercato con una crescita esponenziale. Oggi, numerose aziende stanno introducendo metodi per sfruttare la tecnologia dell’additive manufacturing per la produzione di massa.
In questo articolo vedremo come cambierà la produzione additiva nel 2019 partendo dalla testimonianza di diversi esperti del settore e di una giovane e brillante start-up.
Verso la produzione di massa
La produzione di massa è destinata ad essere il prossimo grande traguardo della stampa 3D come sostiene Christoph Schell, Presidente di 3D Printing & Digital Manufacturing presso HP Inc.
Secondo Schell, il 2019 sarà l’anno in cui la produzione additiva passerà dalla prototipazione alla produzione di massa nell’industria automobilistica. In questo passaggio, la stampa 3D consentirà di:
- fare innovazione più velocemente
- ottimizzare la supply chain
- produrre nuove parti con opportunità di inserimento in nuovi mercati
HP intende svolgere un ruolo di primo piano in questa fase di transizione grazie alle sue tecnologie di stampa Multi Jet Fusion (MJF) e Metal Jet 3D, entrambe destinate alla produzione in serie.
BMW, ad esempio, ha già utilizzato MJF per realizzare la sua milionesima parte stampata in 3D, una guida di scorrimento per la BMW i8 roadster e ha potuto stampare in 3D fino a 100 di queste parti in sole 24 ore.
100 il numero delle parti stampate in 3D
24h il tempo impiegato per realizzarle
Oltre a migliorare il time-to-market e determinare una riduzione dei costi, la produzione di massa con la stampa 3D porta con sé novità per la supply chain dell’industria manifatturiera.
“Nel 2019, assisteremo a un aumento della tracciabilità in tempo reale della supply chain grazie all’integrazione di machine learning e stampa 3D”, dice Paul Benning, Senior Fellow e Chief Technologist di 3D Printing presso HP Inc. “I continui progressi dell’intelligenza artificiale permettono a ingegneri e progettisti di monitorare sul campo una parte finale stampata in 3D e prevedere tutto il life-cycle. Inoltre, la possibilità di incorporare su ciascuna parte un numero seriale univoco migliorerà le configurazioni di progettazione delle parti stesse.”
L’introduzione di nuovi materiali
Sebbene HP sia tra i protagonisti di questa evoluzione verso la produzione di massa con la stampa tridimensionale, esistono nuove startup, come Origin che sfruttano le loro tecnologie per stampare in 3D parti in plastica.
La tecnologia di Origin non utilizza l’ossigeno per stampare in 3D materiali fotopolimerici, questo significa che può produrre una più ampia varietà di materiali come, ad esempio, le poliolefine. Da qui la convinzione che in futuro sarà possibile sviluppare più materie plastiche che si adattino al processo aziendale.
Chris Prucha, CEO e fondatore di Origin, prevede per il prossimo anno dei grandi cambiamenti per la produzione additiva, in particolare per quanto riguarda:
- i fotopolimeri
- i sistemi aperti
- l’introduzione di nuovi materiali
I fotopolimeri saranno disponibili a costi più vantaggiosi rispetto ai materiali termoplastici SLS e FDM garantendo delle prestazioni meccaniche più elevate rispetto alle migliori parti stampate in Nylon SLS.
Inoltre, le grandi aziende chimiche continueranno a investire capitali sempre più consistenti in ambito ricerca e sviluppo per realizzare nuovi materiali che si adattino all’additive manufacturing e diano una maggiore libertà di scelta al cliente. Prucha ha evidenziato il fatto che questi cambiamenti nello sviluppo dei materiali ci accompagneranno verso la produzione additiva di massa, con nuovi settori di applicazione, come la fabbricazione di ricambi auto e altri beni di consumo.
Secondo quanto emerge da interessanti rapporti di settore, non erano stati progettati nuovi materiali per la stampa 3D in quanto non processabili con le macchine già disponibili sul mercato. Ma lo scenario che si presenta oggi sta cambiando: i grandi fornitori di materiali stanno portando avanti i loro progetti sul fronte della tecnologia di stampa 3D determinando così una crescita costante per la stampa tridimensionale di parti in plastica.
Sono queste le tendenze previste per la stampa 3D nel 2019, ma quel che è certo è che moltissime aziende hanno già implementato la manifattura additiva o intendono farlo entro quest’anno al fine di ottimizzare il proprio modello di business. E’ la versatilità di questa tecnologia ad essere l’origine del suo successo: con l’introduzione di nuovi materiali adatti allo stampaggio tridimensionale stanno crescendo sempre di più anche i settori di applicazione.
(Fonte engineering.com)