I tradizionali processi di produzione come le lavorazioni meccaniche o lo stampaggio ad iniezione sono ormai uno standard consolidato nella produzione di massa degli ultimi 50 anni:
- Nella maggior parte dei casi si produce con lavorazioni CNC per semplicità e perché è l’alternativa più flessibile e riconfigurabile.
- La necessità di realizzare prodotti in plastica trova nello stampaggio a iniezione dei materiali termoplastici la tecnologia ad oggi più diffusa.
Entrambe sono tecnologie che garantiscono alta qualità e bassi costi di produzione, lo svantaggio maggiore è rappresentato dall’elevato costo dei macchinari, degli stampi e delle presse: strumenti dedicati alla produzione di un prodotto specifico ma, nel caso fosse necessario apportare variazioni o miglioramenti ai componenti, richiederebbero dispendiose modifiche oppure, in alcuni casi, la diretta sostituzione dell’intero macchinario o stampo.
Per restare al passo con le richieste del mercato, le aziende cercano continuamente alternative più flessibili, che garantiscano velocità, qualità e al contempo riduzione dei costi.
La risposta a queste esigenze dell’industria manifatturiera è l’introduzione di tecnologie additive nei processi di produzione, utilizzando la stampa 3D non solo per la realizzazione di prototipi e piccole serie, ma anche nella grande produzione.
I tre principali effetti della stampa 3D sulla catena del valore
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Evoluzione nel modo di progettare i prodotti
Lo sviluppo di un nuovo prodotto è molto complesso e richiede diverse interazioni e modifiche prima di soddisfare le esigenze del cliente. Grazie alla stampa 3D si possono abbattere i costi e i tempi di realizzazione di un prototipo da settimane a meno di 48 ore. Questa velocità permette di accelerare le scelte, ridurre e correggere gli errori molto più rapidamente, eseguire test funzionali e ottimizzare le geometrie dei prodotti senza dipendere da costosi prototipi realizzati tramite stampi pilota. Inoltre, la stampa 3D libera il progettista dai vincoli ingegneristici tipici del processo di stampaggio ad iniezione, come gli sformi, i sottosquadra, le geometrie completamente cave all’interno.
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Produzione on demand
La produzione on demand aiuterà le aziende a beneficiare di importanti riduzioni dei costi di inventario e di stoccaggio. L’industria automobilistica è il caso più eclatante, ma qualsiasi azienda manifatturiera ha necessità di avere un magazzino ricambi che, grazie alla stampa 3D, potrebbe essere ridotto anche del 90%. L’orizzonte futuro sarà quello di ridurre i reparti di produzione tradizionali per dare spazio alle stampanti 3D, riducendo la necessità di capannoni ricchi di infrastrutture tecniche con elevati costi di manutenzione richiesti da presse e macchine utensili.
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Riduzione del time-to-market
Il TIME-TO-MARKET è uno degli elementi fondamentali per essere competitivi e riuscire a soddisfare in tempo reale le nuove richieste e le esigenze del mercato. Con la stampa 3D il processo di produzione può accelerare notevolmente, aiutando le aziende a progettare, produrre e distribuire i prodotti ai consumatori più velocemente, senza la necessità di costosi attrezzaggi soprattutto in una prima fase di lancio del prodotto.
In sintesi
I benefici sono significativi e misurabili, sia dal punto di vista delle performance aziendali che del risparmio ottenuto dalla sostituzione delle soluzioni più obsolete.
La produzione additiva sarà un elemento determinante nella produzione industriale, anticipare ad oggi questo passaggio significa mantenere un vantaggio competitivo sui concorrenti e acquisire per tempo le competenze che presto diventeranno uno standard.