Fare innovazione oggi nelle aziende è fondamentale per rimanere competitivi. Da tempo, le aziende hanno introdotto metodi per gestire in modo efficiente alcune fasi del ciclo sviluppo prodotto ed i processi industriali ad esso correlati (es. 6Sigma, Lean Production, FMEA-FMECA, ecc).
Oggi, di fronte a processi di generazione dei concept, spesso condotti in modo intuitivo ed occasionale, molte aziende si rendono conto della necessità di introdurre strumenti capaci di rendere efficienti le prime fasi del ciclo di sviluppo di un nuovo prodotto e di fornire un supporto metodologico ai processi di ideazione e di problem solving in ambito tecnico.
Le tecniche di innovazione sistematica: l’approccio scientifico
Le tecniche riunite nell’ambito dell’Innovazione Sistematica sono caratterizzate da un approccio scientifico alla risoluzione di problemi: il problema di origine viene ricondotto ad un modello di problema, tramite un percorso di astrazione e quindi vengono applicati dei modelli generali di soluzione, per formulare una soluzione di dettaglio
Cos’è il metodo TRIZ
Il metodo TRIZ si compone di una serie di strumenti che permettono di risolvere i problemi tecnici e tecnologici in modo sistematico e scientifico.
L’obiettivo è quello di aiutare le aziende ad impostare una strategia tecnologica di lungo periodo, in modo da mantenere un costante vantaggio competitivo supportato da un’innovazione sistematica di prodotto e di processo.
Compromessi e contraddizioni
Il metodo TRIZ è stato sviluppato da Genrikh Altshuller, geniale esperto russo di brevetti. Analizzando centinaia di migliaia di brevetti, Altshuller scoprì come risolvere sistematicamente le contraddizioni ingegneristiche insite nel processo di innovazione.
Egli notò che i problemi più pretenziosi includono già in origine richieste contraddittorie (contraddizioni). Giunse pertanto a sostenere che molte soluzioni ricorrono al compromesso, ovvero che il miglioramento di un parametro viene raggiunto a discapito di altri. Una tale soluzione comporta che almeno una delle soluzioni del sistema non venga soddisfatta.
Nel momento in cui si riesce a formulare la contraddizione alla base del compromesso diventa possibile superare il problema in modo innovativo.
Come funziona il metodo TRIZ
Con il metodo TRIZ, è possibile migliorare le prestazioni di prodotti e processi tecnologici riducendo i costi e gli sprechi tramite lo sviluppo di un percorso di individuazione ed analisi di un problema specifico, la sua astrazione come problema generale di un principio (contraddizione ingegneristica), l’individuazione dei modelli di soluzione del problema tramite i principi risolutivi di TRIZ, l’applicazione della soluzione più efficace per risolvere il problema iniziale.
Per innovare efficacemente è fondamentale individuare il giusto problema sul quale lavorare e applicare gli strumenti TRIZ, fra i quali:
- Contraddizioni tecniche parametriche: individuazione ed analisi
- I 40 Principi Inventivi
- La Matrice di Altshuller
- Analisi causa-radice
- Semplificazione (“trimming”)
- Ariz
La Matrice delle contraddizioni e i 40 Principi Inventivi
Altshuller propone quindi uno schema, la Matrice delle Contraddizioni.
Le righe della matrice riportano i parametri che si possono voler migliorare; le colonne, invece, indicano gli effetti indesiderati che possono emergere a seguito di un miglioramento dei parametri precedenti.
L’intersezione tra righe e colonne mostra i principi inventivi statisticamente più efficaci per la risoluzione del problema in questione. Tali principi, 40 in totale, sono emersi dallo studio iniziale di duecentomila brevetti. Tale studio è stato portato avanti anche dopo Altshuller e oggi sono stati esaminati più di 3 milioni di brevetti che hanno confermato, perfezionato e trovato nuovi sviluppi all’approccio proposto dal fondatore.
Facciamo un esempio:
Se il nostro obiettivo è quello di aumentare la velocità di un oggetto (Parametro da migliorare) potremmo avere delle ripercussioni su un parametro diverso, il peso(Effetto indesiderato). L’intersezione di questi due parametri sulla matrice ci restituisce 4 principi che possono trainarci verso la soluzione inventiva:
- Principio n° 2: Estrazione
- Estrarre, tirare via la funzione, la proprietà o la parte che disturba;
- Utilizzare la sola parte necessaria, o la singola proprietà, di un oggetto.
- Principio n° 13: Inversione
- Invertite l’azione per risolvere il problema;
- Fissare le parti in movimento e muovere le parti che tradizionalmente sono mantenute fisse, (compreso l’ambiente esterno);
- Capovolgere l’oggetto od il processo.
- Principio n° 28: Sostituzione meccanica
- Sostituire un sistema meccanico con un sistema immateriale ad energia radiante, o altro;
- Usare campi elettrici, magnetici od elettromagnetici per interagire con gli oggetti;
- Sostituire campi stazionari con campi variabili, oppure campi non strutturati con campi strutturati;
- Usare campi congiuntamente ad attivatori di campo, per esempio particelle ferromagnetiche.
- Principio n° 38: Ossidanti forti
- Sostituire l’aria comune con aria arricchita d’ossigeno;
- Sostituire l’aria arricchita con ossigeno puro;
- Esporre l’aria o l’ossigeno a radiazione ionizzante;
- Utilizzare ossigeno ionizzato;
- Sostituire l’ossigeno ionizzato con ozono.
Conclusioni
L’approccio alla risoluzione dei problemi introdotto da Altshuller si estende ormai anche ad altre aree non solo a quelle tecnologiche. In effetti, le idee principali alla base di questo metodo diventano un potente strumento per la gestione della conoscenza e la risoluzione di problemi che contengono contraddizioni.
Ciò è possibile grazie alla sua natura generica che organizza il pensiero in modo sistematico e non accecato dall’inerzia mentale e propone di conseguenza modelli per il cambiamento innovativo.