Il mercato del CAD mette a disposizione dei progettisti diverse tecnologie di modellazione tridimensionale, che possono essere tra loro molto simili o totalmente diverse. Per questo molto spesso incontro persone che mi chiedono se sia meglio un CAD parametrico o un CAD esplicito e la mia risposta è sempre la stessa: dipende!
In questo articolo vorrei provare a spiegarti oggettivamente questi due tipi di tecnologia, a prescindere dalle mie preferenze in materia. Chiedere all’oste se ha il vino buono, non è mai una buona idea, quindi diffida da chi difende a spada tratta una tecnologia rispetto all’altra.
La scelta, infatti, deve essere sempre supportata da una presa di posizione consapevole e dopo aver considerato le esigenze del tuo lavoro. Ricorda che non è vero che un tipo di CAD è meglio dell’altro e soprattutto che non esiste il CAD perfetto.
Indice:
Definizione e caratteristiche
CAD parametrico
Senza voler scendere troppo nel dettaglio, la principale caratteristica distintiva di un CAD parametrico è la presenza dell’albero delle feature, nel quale viene memorizzata ogni singola operazione di modellazione (feature) e la sua parametrizzazione.
Questa particolare caratteristica ti consente di intervenire liberamente in qualsiasi punto della storia per apportare le modifiche necessarie. Così facendo otterrai sempre modelli aggiornati in funzione delle regole e dei parametri inseriti in fase di modellazione.
Quindi, se impiegate correttamente, le lavorazioni rappresentano un buono strumento per descrivere la relazione esistente tra elemento di forma e funzione svolta. Di conseguenza abbiamo che un modello “feature-based” o “history-based”, deve riuscire a comunicare chiaramente anche l’intento di progettazione, o “design intent”.
Il CAD esplicito
Il CAD esplicito si è sviluppato e diffuso negli ultimi anni ed è una alternativa al CAD parametrico, nata per dare la possibilità di intervenire direttamente sulle singole entità geometriche che caratterizzano il modello. Ciò significa che in un CAD esplicito non troverai l’albero delle feature.
Questa nuova tecnica di modellazione si basa sulla definizione di regioni che l’utente può tirare, spingere o ruotare, per aggiungere o sottrarre volume al modello. Le regioni possono essere caratterizzate da intere facce del modello o da porzioni di esso realizzate mediante schizzi posizionati direttamente sulle facce.
La totale assenza di storia di modellazione non permette di intervenire sulle feature pregresse, di cui non vi è traccia, per cui per modificare un modello potrai sempre e solo eseguire nuove operazioni di modifica diretta del solido esistente.
Principali differenze
Se stai utilizzando un CAD parametrico, significa che ti trovi nella tipica situazione in cui progetti prodotti di consumo che devi idealizzare, disegnare, realizzare, revisionare ed innovare nel tempo.
In una situazione simile, un CAD esplicito può sembrare la soluzione più rapida ed efficace per arrivare ad un primo modello finito. Tuttavia, in caso di modifica, iniziano i problemi e le fastidiose perdite di tempo perché il rischio è quello di perdere il controllo del modello e di ritrovarsi con informazioni non sempre del tutto coerenti (un po’ come accadeva quando si disegnava col CAD 2D).
Questo accade perché la principale differenza tra le due tecnologie consiste nel dove vengono inserite le quote guida (le quote la cui modifica genera il ricalcolo della geometria del modello). Nei sistemi history-based, l’utente può posizionare le quote guida solo all’interno degli schizzi 2D, mentre altre quote guida vengono generate automaticamente dal sistema durante la generazione delle funzioni.
In questi sistemi quindi, le quote guida sono elementi locali, associati ad una specifica lavorazione.
Nei sistemi di modellazione esplicita invece, l’utente può posizionare le quote guida in qualsiasi momento, posizionandole direttamente sul modello 3D. Le quote guida sono quindi globali e sono associate alla forma complessiva del modello.
La stessa cosa avviene anche per i vincoli geometrici: nel CAD parametrico è l’utente che inserisce le regole, mentre nel CAD esplicito è il sistema che suggerisce dei vincoli geometrici. In caso di modifica, il CAD parametrico aggiornerà il modello seguendo l’intento di progettazione, mentre nel CAD esplicito l’utente dovrà verificare se i vincoli suggeriti dal sistema siano idonei o debbano essere ripresi per ottenere l’aggiornamento voluto.
Conclusioni
Alla luce di quanto visto, quindi, non è propriamente vero che un CAD esplicito sia privo di vincoli e quindi più semplice e rapido da usare. Nel CAD parametrico i vincoli vanno specificati fin dall’inizio ed eventualmente modificati strada facendo, nel CAD esplicito la corretta definizione dei vincoli geometrici, sia che siano “indovinati” dal sistema, sia che siano esplicitamente dichiarati dall’utente, sono l’aspetto complementare della quotatura funzionale che devi in ogni caso fare se vuoi modificare un modello.
Approfondiremo ulteriormente la questione nel prossimo articolo dedicato a questo argomento: “Meglio un CAD parametrico o un CAD esplicito?
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