Vogliamo mostrarti i vantaggi e i vincoli di una stampante HP che anche se per dimensione è ridotta rispetto ad altri modelli, ha alcune caratteristiche che la rendono molto interessante. Si tratta del modello 580, che fa parte della serie 500 HP Multi Jet Fusion.
Questo modello è presente nella nostra Printing Room nella sede di Bologna, come anche la stampante 3D HP Multi Jet Fusion 4200, un impianto di stampa più grande e adatto alla produzione industriale di cui abbiamo parlato precedentemente qui.
Vediamo più nel dettaglio la 580.
La 580 è la più piccola della serie HP Multi Jet Fusion e raggruppa in un’unica struttura tutte le tre unità: Printer, Processing Station e Build Unit.
Di fatti questo modello presenta una camera di stampa più piccola, è privo del carrello – inteso come la colonna che si sposta in alto in basso – e la build unit è inglobata all’interno della macchina. Non c’è una stazione di caricamento della polvere perché il piano presenta una una serie di piccoli fori che una volta finita la stampa permettono di recuperare la polvere non fusa tramite una leggera vibrazione e aspirazione.
La polvere utilizzata da questo impianto è sempre nylon, ma con qualche piccola differenza rispetto al PA12 normale utilizzato negli altri impianti HP. Questo materiale è CB PA12, il solo materiale con cui questa macchina è compatibile.
Il vantaggio della 580 è che può stampare anche a colori e questo significa poter realizzare oggetti finiti senza necessità di aggiungere colorazioni in una fase successiva. Infatti a differenza dell’impianto 4200 in cui i pezzi per risultare metallizzati o colorati devono essere verniciati ad immersione o a spray, con questa macchina il pezzo viene prodotto già colorato.
Il colore di partenza della polvere è il bianco, per conferire il pigmento desiderato si possono utilizzare le cartucce con i tre colori primari, proprio come se si trattasse di una stampante da carta normale.
La testina deposita gli agenti coloranti direttamente sulla polvere bianca e questi vengono poi cotti dalle lampade di fusione.
L’unico svantaggio di questo modello sono i tempi più lunghi che richiede nella produzione, perché i tre processi di stampa, raffreddamento e recupero polvere vanno necessariamente svolti in fila, mentre con la 4200 è possibile svolgere gli step parallelamente a ciclo continuo, permettendo di produrre più pezzi in meno tempo.
Le stampanti HP lavorano con la tecnologia della fusione: le testine depositano l’inchiostro (ossia gli agenti) sul letto di polvere e le lampade di fusione si accendono e solidificano solo le aree dove la testina ha lasciato l’agente.
In questa immagine è possibile vedere il gruppo delle lampade di fusione e quelle di riscaldamento della 580:
HP nel processo di fusione della polvere utilizza degli agenti ossia: il fusing e il detailing. Il fusing è l’agente che reagisce con le lampade di fusione quando la lampada di fusione si accende. Il detailing è l’agente che circoscrive e dà dettaglio al fusing.
Uno dei vantaggi di questa tecnologia è che a prescindere dall’orientamento del pezzo, sia che sia dritto, steso o inclinato, verrà sempre realizzato in modo efficace senza la necessità di creare sostegni. Il letto di polvere durante il processo funge da base e di conseguenza si presta anche come sostegno per quei pezzi che richiedono supporti. Questo invece non avviene nella tecnologia a filamento tipica di MarkFoged: se il pezzo deve essere inclinato e ha bisogno di supporti, questi vanno generati ad hoc. Questo significa che una volta che il pezzo è stato realizzato i supporti restano come scarto della lavorazione. Con la tecnologia a fusione invece, la polvere utilizzata da supporto è a disposizione per un suo riutilizzo, quindi senza produrre sprechi.
Se vuoi esplorare altri modelli HP, precedentemente abbiamo parlato della HP Jet Fusion 3D 4200 in questo articolo “Stampanti 3D professionali HP – La 4200”
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