Quando si parla di Industria 4.0 ingenuamente si commette spesso l’errore di pensare che questo fenomeno riguardi esclusivamente le linee di produzione. In realtà questo rivoluzionario processo di innovazione non impatta solo sulla catena di montaggio ma anche su tutta la pianificazione dei processi aziendali, attraverso un uso più razionale delle risorse, anche in ottica “predittiva”, e ha importanti risvolti nel campo della supply chain procurement, dove robotica, analytics, intelligenza artificiale, modalità social e di co-working sono in grado di aumentare le capacità e il ruolo dell’uomo, a livello sia operativo sia cognitivo.
Grazie alle nuove tecnologie il supply chain management può trovare importanti spazi di evoluzione su quattro direttici: rapidità, scalabilità, intelligenza artificiale e connettività, tipiche delle soluzioni in cloud.
Una parte di questa rivoluzione è già partita, dal momento che in alcune aziende i processi di supply chain e di procurement sono già stati messi a punto grazie alla robotic process automation e all’adozione di tecnologie ERP su cloud. Tuttavia quello che rimane da fare, soprattutto in un panorama come quello italiano, dominato dalle piccole e medie imprese, è ancora molto: in un’ottica di prossimo futuro i robot, l’intelligenza artificiale e un utilizzo più efficace degli analytics, potranno portare a ridefinire i criteri con cui verranno prese in azienda delle decisioni chiave.
Che cos’è la Supply Chain e quali sono le criticità tipiche?
Come ben sappiamo la Supply Chain è l’insieme di tutte le attività riguardanti la creazione di un bene, a partire dalle materie prime fino al prodotto finale, comprendendo la fornitura di materiali e sottoinsiemi, la fabbricazione e l’assemblaggio, l’immagazzinamento e il monitoraggio delle scorte, la gestione degli ordini, la distribuzione e la spedizione al cliente, nonchè la gestione dei sistemi informativi necessari per controllare tutte queste attività. Da questa definizione nasce poi quella di Supply Chain Management, ovvero la “metologia” di gestione che coordina e integra tutte le attività della Supply Chain in un processo omogeneo.
Una delle problematiche tipiche della Supply Chain è il cosiddetto “effetto Forrester” conosciuto anche come principio di accelerazione. Secondo questo principio “un cambiamento del 10% nelle vendite dei rivenditori al dettaglio, può provocare una variazione di oltre il 40% nella domanda dei produttori”. Questo fenomeno spesso è causato da tempi di reazione e di elaborazione lenti tra i partner della Supply Chain; in particolare le variabili chiave sono:
- la distorsione delle informazioni;
- i ritardi nella propagazione dei dati;
- le soglie di variazione massime per gli ordini ammesse dai membri della Supply Chain;
- i lead times associati a queste variazioni degli ordini.
Come si può ovviare a questi problemi?
La soluzione ENOVIA basata sulla piattaforma 3DEXPERIENCE supporta la creazione e l’implementazione di processi standard per migliorare la collaborazione con la supply chain, ridurre al minimo i rischi legati al sourcing, gestire i fornitori e ottimizzare il processo di pianificazione.
ENOVIA offre tutte le funzioni di pianificazione, visualizzazione e controllo necessarie per gestire il sourcing in un ambiente globale e competitivo. Grazie a ENOVIA Product Planning e Program Management è possibile associare la definizione e lo sviluppo del portafoglio di prodotti con il tracciamento dei progetti utilizzati per governarlo. Le implicazioni delle decisioni relative al portafoglio possono essere rapidamente valutate rispetto ai tempi di esecuzione del progetto. Di conseguenza, il responsabile di un progetto può agire per risolvere i problemi con la piena consapevolezza degli effetti che le sue decisioni avranno sul portafoglio. La governance viene standardizzata utilizzando i processi operativi più efficienti in tutta l’azienda estesa.
La “gestione di progetti” basati su deliverable inoltre collega i dati di sviluppo dei prodotti all’esecuzione del progetto. Con una “governance invisibile“, l’aggiornamento dei progetti in base allo stato in tempo reale dei deliverable dà la possibilità di identificare potenziali problemi e rischi prima che si materializzino. I cicli di pianificazione e sviluppo dei prodotti possono essere ottimizzati rispettando i vincoli relativi ad ambito, capacità e risorse.
Quali sono i principali vantaggi?
- Si può determinare il mix ottimale di funzionalità dei prodotti per soddisfare le richieste di mercato e ridurre al minimo i costi di progettazione
- Tutti gli aspetti del processo di sviluppo dei prodotti possono essere pianificati e seguiti in tempo reale mano a mano che il lavoro viene completato
- Le assegnazioni di risorse possono essere pianificate e gestite in base alle informazioni in tempo reale sulla disponibilità