HP ha presentato la sua tecnologia di 3D printing e Additive Manufacturing al MecSpe è la fiera di riferimento per l’industria manifatturiera che si svolge ogni anno a Parma.
La manifestazione rappresenta la via italiana per l’Industria 4.0, grazie alla sinergia di 11 saloni tematici che offrono al visitatore una panoramica completa su materiali, macchine e tecnologie innovative e alle iniziative uniche come Fabbrica Digitale oltre l’automazione. Il cuore di questa edizione è stato il padiglione 4, interamente dedicato alla Fabbrica Digitale 4.0. Anticipatore dei trend tecnologici, già da tre edizioni, MECSPE mette al centro dell’esposizione le tematiche della “Fabbrica Digitale 4.0” dedicando loro l’intero padiglione 4, per mostrarne la versatilità e il potenziale applicativo.
Inoltre sono state realizzate cinque iniziative speciali, caratterizzate da un approccio informativo, ma allo stesso tempo concreto e pragmatico, che hanno dimostrato come dall’integrazione delle tecnologie abilitanti – che spaziano dall’additive manufacturing alla robotica collaborativa, passando per l’Internet of Things e i sensori di controllo – sia possibile un nuovo “manufacturing made in Italy”, sempre più all’insegna della velocità, della precisione e della connettività, in un’ottica di efficienza e riduzione dei tempi di produzione e dei costi.
La rivoluzione annunciata da HP
Velocità superiore 10 volte e costo a pezzo prodotto dimezzato: questa in due parole la rivoluzione annunciata da HP al MECSPE. Presente con un grande stand alla fiera di Parma per la sezione Additive Manufacturing, HP ha attratto un altissimo numero di visitatori grazie alla sua HP JET FUSION Printing Solution, che offre una modalità del tutto inedita nel mondo della stampa 3D.
HP Jet Fusion 3D 3200 Printer e Hp Jet Fusion 3D 4200 sono due piattaforme di stampa tridimensionale indirizzate rispettivamente alla prototipazione, e alla produzione di serie limitate in ambienti di produzione, fino a 5000 pezzi, con prezzi e tempi certi: una proposta decisamente allettante per tutte quelle aziende che non hanno la possibilità di acquistare in home apparecchiature di stampaggio.
La tecnologia messa a punto da HP è in grado di lavorare a livello di singolo voxel (unità minima di stampa 3d, tenendo presente che il voxel è l’equivalente del pixel nella stampa 2D) ed è in grado di gestire materiali diversi con caratteristiche diverse, dalla durezza, alla flessibilità, alla resistenza meccanica e alla leggerezza. Con una velocità dichiarata di stampa di 340 milioni di voxel al secondo, il claim “10 volte più veloci alla metà del costo” rende bene l’idea sulle potenzialità del sistema.
La rivoluzione annunciata è appena all’inizio se si considera il fatto che i laboratori di R&D di HP stanno già lavorando a dei materiali che possono cambiare le loro caratteristiche meccaniche, funzionali, estetiche in fase di stampa, cosa che garantirà in futuro un approccio completamente diverso della produzione industriale, riducendo sensibilmente il numero delle parti che dovranno essere assemblate e velocizzando la produzione vera e propria.
Inoltre, HP sta progettando di realizzare una piattaforma di stampa 3D per realizzare oggetti metallo che verrà lanciata nel 2018: ancora una volta HP si conferma pioniera nel settore 3D!
Come funziona la stampante?
Ogni stampante è costituita da due unità distinte: la processing station e la build unit.
La prima (processing station) si occupa di processare il file di progetto scegliendo materiali, definizione e quanto altro occorra alla corretta gestione del file, mentre la seconda (build unit) prende in carico il file elaborato e dà il via alla
Una volta terminato, il pezzo viene quindi passato al ciclo di raffreddamento e alla fase di post-produzione, garantendo scarti minimi di materiale e un processo di estrazione dell’oggetto dalla macchina semplice.
Caricato il file, la build unit può ritornare alla processing station, per far ripartire un nuovo ciclo di produzione e cosi via.